1.663.937 Reasons why (5027 * 3351)
Più di dieci anni che scatto foto a modelle e solo qualche mese che mi domando perchè, che valore hanno quelle foto per me. Domanda che si faceva via via più pressante più mi accorgevo che mi ritrovavo a sfogliare la mia galleria personale in momenti di tristezza e sconforto. Sugli eventuali effetti benefici non mi pronuncio ma la domanda che vale la pena esplorare è se e come delle fotografie possono fornire una ragione sufficiente per voltare pagina.
1.663.937 sono il numero di pixels di cui è composta l'ultima fotografia che stavo osservando prima di scrivere questo post. Tranquilli non sono Hannah Baker, ho solo parafrasato il titolo di una fortunata serie per rendere bene il concetto.
Facendo una piccola ricerca ho constatato che negli ultimii 10 anni si sono succeduti numerosi *paper* che a vario titolo hanno appronfondito vari aspetti positivi della bellezza in genere, uno di questi è stato simbolicamente intitolato "Erotic capital" (Catherine Hakim, European Sociological Review, 2010). Tutti questi interessanti studi sottolineano il valore della bellezza e l'utilità che ne può derivare per i soggetti, dotati di tale particolare forma di capitale. Nulla però viene detto in merito ai soggetti che, più o meno passivamente o attivamente, vengono impattati dalla bellezza altrui.
Se nel mondo reale tale relazione è abbastanza intuibile nella forma del *trade off* chi è dotato di bellezza riceve utilità da parte di chi quella bellezza può anche solo vedere, meno immediato e quindi meno intuibile è il rapporto con la bellezza viene rappresentata in un media, per di più statico, come una fotografia.
Ammetto che prima di attribuire il merito alle foto ho provato ad esplorare la possibilità che non fosse la foto ma il ricordo di quel breve momento in cui la foto è stata scattata che mi ha permesso di condividere una frazione di tempo e di spazio con tanta bellezza, la risposta negativa è arrivata ragionando sulla circostanza che il medesimo effetto positivo alle volte è stato ottenuto osservando foto realizzati da altri.
Consideriamo anche che l'effetto positivo in discorso, non è il medesimo effetto dopamina di instagram o altri social network, io mi sto riferendo ad una fotografia in se per se senza nessun tipo di interazione con il soggetto ritratto.
Posto che un effetto c'è (almeno per me, non mi permetto assolutamente di generalizzare) la risposta che mi sono dato e che qui mi permetto di condividere con voi è che la fotografia non è semplicemnte la rappresentazione di qualcosa. Fotografando persone, in luoghi particolari, illuminando queste persone con intensità e direzioni diverse dalla luce disponibile in quel determinato moemento si crea qualcosa che, anche per poco, cattura l'immaginazione di chi guarda.
In questo contesto la fotografia nella sua staticità probabilmente aiuta più di un filmato, i personaggi non parlano, non hanno una trama, sono frazioni di secondo strappate al flusso del tempo, immagini in cui ad ogni visualizzazione possono raccontare una storia diversa e diversa per ciascuno, in quanto è una storia che viene immaginata quasi in automatico ogni volta che un'immagine ci arriva.
Evidentemente ogni volta che compio questo viaggio nella fantasia, anche brevissimo, il mio cervello riesce a staccare dalle contingenze quel tanto che basta per avere quel minimo di sollievo, quell'attimo di pausa, necessario per continuare.
Confidando, forse presuntuosamente, di non avervi annoiato troppo sarei curioso di conoscere la vostra opinione.
A presto.